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Esoscheletri, Wearable tech, 5G e Intelligenza artificiale (IA): come cambia la sanità nell’era digitale

La robotica indossabile è fra le tecnologie riabilitative della sanità del futuro

La sanità italiana è la quarta al mondo per efficienza, ma già nel 2016 la spesa sanitaria (fra pubblico e privato) si collocava solo al dodicesimo posto su 28 paesi dell’Unione Europea (UE), rappresentando l’8,9% del PIL tricolore.

Nel 2016, secondo i dati Eurostat, l’Italia spendeva in servizi sanitari il 68% in meno della Germania, il 47% in meno della Francia e il 19% in meno del Regno Unito. In realtà, dal 2000 al 2016, la spesa sanitaria corrente è aumentata, mentre è sceso il finanziamento del Sistema sanitario nazionale (SSN).

Ma in un Paese come l’Italia – che sta invecchiando a passi da gigante e che sta entrando nel cosiddetto “inverno demografico” (dal momento che le morti superano le nascite) – crescono e cambiano le esigenze dei cittadini, e soprattutto evolvono le offerte del mercato digitale (sempre più ricche e performanti) e le richieste dei pazienti nell’era della Sanità Digitale.

L’Healthcare sta entrando nella nuova era dell’IT: grazie all’introduzione della robotica indossabile (un esempio per tutti: gli esoscheletri – che stanno alleviando la fatica degli operai di Industria 4.0 nelle fabbriche più moderne – sono usati nella riabilitazione o al posto delle carrozzine, che comunque diventano sempre più smart), alla tecnologia indossabile (Wearable tech come gli smartwatch), al 5G (che permette a un chirurgo di operare a distanza: è già stato testato in Cina con un’operazione a 3mila Km di distanza fra chirurgo e paziente, ma un analogo progetto è nato anche in Italia dalla collaborazione tra Vodafone, l’Istituto italiano di tecnologia e l’Ospedale San Raffaele eccetera), e all’Intelligenza artificiale (un nome per tutti: IBM Watson Health che sta trasformando il settore sanitario grazie ai big data e all’analisi rapida e profonda degli insight cognitive).

Partiamo dalla Wearable Tech, un mercato in crescita del 94.6% (fonte: Idc, terzo trimestre 2019), dominato da Apple con il suo Watch, seguita dalla cinese Xiaomi, dalla sud-coreana Samsung, e a chiudere la magica cinquina, la cinese Huawei e l’americana Fitbit (acquisita nel 2019 per 2,1 miliardi da Alphabet, la capofila di Google, che ha appena superato la valutazione di un trilione di dollari in Borsa). Pochi giorni fa il Ceo di Apple, Tim Cook, ha raccontato del caso del brasiliano Jorge Freire che, grazie a un’app installata sul proprio Apple Watch, ha scoperto di avere in corso una tachicardia costante che durava da oltre dieci minuti: grazie allo smartwatch, l’utente si è salvato da un possibile infarto. E non era la prima volta. La Wearable Tech, anche grazie ad applicazioni sempre più performanti e all’integrazione con gli assistenti vocali, ricoprirà un ruolo crescente nel monitoraggio dei pazienti a distanza, riuscendo a salvare persone in difficoltà quando i dati sanitari segnalano ai medici anomalie improvvise nel battito cardiaco e non solo.

Un altro ambito dalle forti potenzialità è quello della robotica indossabile: gli esoscheletri, oggi impiegati nell’Industria 4.0 per ridurre la fatica del lavoro e la gravosità di alcune mansioni, tagliare drasticamente i carichi posturali eccetera, ecco, questi dispositivi di assistenza indossabili e intelligenti potrebbero essere utilizzati anche in sanità: i pazienti oggi disabili, dalla nascita e non, possono tornare in posizione eretta grazie all’esoscheletro che può “camminare al posto loro” e possono sostituire la carrozzina, uno strumento che ha dimostrato tutti i suoi limiti a causa delle barriere architettoniche cittadine (solo a Firenze, settimana scorsa, è deceduto un ragazzo disabile in carrozzina a causa delle buche stradali: con l’esoscheletro avrebbe evitato la caduta che ne ha causato la morte). L’esoscheletro Body Extender è sviluppato dal Perceptual Robotics Laboratory della Scuola Sant’Anna di Pisa, mentre in sanità si sta usando l’esoscheletro Hal. La spesa globale in robot e droni crescerà del 17,1% nel 2020, secondo le previsioni targate IDC, raggiungendo i 128,7 miliardi di dollari. Nel 2023, la spesa salirà a 241,4 miliardi di dollari (+19,8%). La crescita più consistente spetta ai sistemi robotizzati, quella più rapida ai droni. 

Il 5G meriterebbe un capitolo a parte: basta pensare alle promesse dello standard di telefonia nella telemedicina e perfino nella chirurgia a distanza: i test condotti da Tim, Vodafone e Huawei ne hanno già esemplificato le potenzialità future. L’healthcare tramite il 5G è il futuro della sanità più evoluta: senza dubbio accorcerà le distanze fra medici – e luminari di alcune branche della medicina – e i loro pazienti. I “viaggi della salute” non avranno più senso, se un chirurgo può operare a migliaia di Km di distanza.

Sventare un infarto, far tornare a “camminare” un disabile, operare un paziente oltreoceano: sono solo alcuni degli esempi dell’impiego della tecnologia in ambito sanitario. Ancora più promettente è l’intelligenza artificiale (IA) – in inglese: artificial intelligence (AI) – nella medicina. L’AI offre ai decision maker nuovi strumenti predittivi altamente performanti: Ibm Watson Health è stata in grado di ottenere risultati dove la scienza umana aveva fallito in precedenza. Il mercato dell’AI, cognitive e Machine Learnig raggiungerà nel 2022, a livello globale, quota 77,6 miliardi di dollari, più di tre volte il valore di mercato previsto per il 2018. L’intelligenza artificiale nell’healthcare sta infatti portando a progressi stupefacenti nel miglioramento dei modelli di patient care, nella cura delle malattie, nella diagnosi precoce e nella ricerca.

In questo articolo ho illustrato solo una piccola gamma di nuove opportunità che i progressi della medicina sono in grado di offrire. Le potenzialità sono enormi, ma non bisogna sottovalutare l’impatto delle tecnologie nella spesa pubblica: alla conferenza annuale di J.P. Morgan, Ibm ha spiegato che attualmente l’80% dei costi della sanità vengono assorbiti dal 20% dei pazienti. Parliamo di pazienti ad “alto costo” che cioè necessitano di un’assistenza sanitaria assidua e di livello elevato, che richiedono inoltre una gestione puntuale ed accurata dei processi di assistenza. 

La sanità italiana, che quest’anno riceve in dote più due miliardi dal governo Conte 2, riuscirà a stare al passo delle sfide tecnologiche in atto nel settore medico? Sicuramente servirà una spending review mirata, laddove necessario, per ridurre gli sprechi e al contempo per aumentare il budget IT da dedicare all’healthcare più efficace sul mercato oggi.

Mirella Castigli https://twitter.com/castiglimirella

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Autore: @CastigliMirella

@CastigliMirella, giornalista pubblicista. Dal 2000 ha collaborato con PC Magazine, Computer Idea, dal 2004 con VNUnet, dal 2007 al 31marzo 2017 con ITespresso.it. Con il progetto delle "Linee guida per la promozione della cittadinanza digitale: E-democracy", ha collaborato con il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Libri pubblicati: "I motori di ricerca nel Caos della Rete" (ShaKe edizioni, 2000); "Mela Marcia" (Agenzia X, 2010); "Faccia da Web" (Reg. Toscana e Dip. della Gioventù della Pres. del Consiglio dei Ministri); "Zero Privacy" (Videa #InstantBook, 2014). Nel 2013 ha collaborato con DigiArte 2013 - 10th edition, mostra d'arte che ha per la prima volta portato in Italia i Google Glass. A inizio 2014 ha pubblicato PorkaTroika, pamphlet dal titolo provocatorio che spiega come siano usciti meglio dalla crisi i Paesi che hanno seguito le ricette della Troika per abbattere il debito, e-book in vendita su Amazon al prezzo provocatorio di 99 centesimi: https://www.amazon.it/Porka-Troika-Ammazza-che-Crisi-ebook/dp/B00I8IVU6E

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